Tax Control Framework (TCF): un efficace strumento di gestione e controllo del rischio fiscale
La Riforma Fiscale ha introdotto la possibilità per le PMI di adottare volontariamente il cd. “Tax Control Framework (TCF) certificato”, uno strumento fino ad oggi riservato alle grandi imprese (il cd. Adempimento Collaborativo o Cooperative Compliance).
Questo regime, accessibile fino ad ora solo a contribuenti con un volume d’affari elevato (almeno €750 milioni fino al 2025; €500 milioni fino al 2027; €100 milioni dal 2028), offre diversi vantaggi, tra cui la riduzione delle sanzioni amministrative e una gestione fiscale più trasparente.
Quali sono i benefici principali per le PMI che adottano il Tax Control Framework (TCF)?
Con il Decreto Legislativo n. 221/2023, le PMI possono accedere a molti di questi benefici adottando un TCF, anche senza soddisfare i requisiti di fatturato. I principali vantaggi per chi adotta il TCF includono:
- Disapplicazione delle sanzioni amministrative per rischi fiscali comunicati tramite interpello prima delle scadenze fiscali, a condizione che non ci siano comportamenti fraudolenti o simulatori.
- Inapplicabilità delle disposizioni di natura penal-tributaria con riferimento al reato di dichiarazione infedele riguardanti rischi fiscali comunicati all’Agenzia tramite interpello.
Il TCF ha una durata biennale e richiede una gestione preventiva del rischio fiscale, integrata nei processi aziendali, e una certificazione da parte di professionisti indipendenti.
Adottarlo rappresenta un cambiamento significativo nella gestione fiscale, rendendo la fiscalità un tema di analisi quotidiana, con benefici anche in termini di rating e sostenibilità ESG.
Quale supporto offre CMCA alle PMI che decidono di adottare il cd. Tax Control Framework (TCF)?
CMCA si mette a disposizione per affiancare e supportare le piccole e medie imprese (PMI) che su base volontaria adottano il regime del cd. “Tax Control Framework (TCF)”, in particolare attraverso:
- Analisi e valutazione della situazione di partenza: analisi preliminare per capire il livello di presidio con riguardo ai rischi fiscali presenti in azienda;
- Strategia fiscale: definizione/formalizzazione della strategia fiscale nonché delle regole di governance;
- Identificazione dei principali rischi fiscali e dei relativi presidi/gap analysis e remediation plan;
- Formalizzazione di processi e procedure;
- Test di adeguatezza e di effettività dei controlli;
- Aggiornamento periodico.
Per ulteriori dettagli scarica la circolare. Il nostro studio è a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.